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non si puo' morire cosi'!!

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2008 12:43
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OFFLINE
Post: 2
Città: PALMI
Età: 59
Sesso: Femminile
12/04/2008 16:34

TUTTO QUESTO NON PUO’ ESSERE MESSO A TACERE COSI’, TUTTI DEVONO SAPERE LA VERITA’, TUTTI DEVONO CONOSCERE IL TRISTE DESTINO CHE SI E’ACCANITO CONTRO ANGELA, SE SI PUO’ PARLARE DI DESTINO O DI INCOMPETENZA E INEFFICENZA DI UN MEDICO

Una ragazza di 23 anni, incinta di due mesi, è morta lunedì sera il 03/03/08 nell'ospedale di Polistena dove era stata trasferita domenica02/o3/o8 sera, in stato di coma, dalla clinica Villa Elisa di Cinquefrondi. I familiari hanno presentato una querela ai carabinieri di Cinquefrondi provincia di reggio calabria che hanno già provveduto a sequestrare la cartella clinica.
La querela presentata dai familiari della giovane, Angela Scibilia, è contro il suo ginecologo che opera nella casa di cura Villa Elisa.
Secondo i parenti della ragazza, infatti, il medico, nonostante l'aggravarsi delle sue condizioni dal 25 febbraio scorso e nonostante il ricovero nella casa di cura, non le avrebbe prestato le cure necessarie.
Secondo i familiari, infatti, il medico, di fronte ad esami di laboratorio che evidenziavano la presenza di glucosio nelle urine, il 27 febbraio scorso, avrebbe detto che gli esami erano sbagliati, senza però farne fare di nuovi. Il giorno dopo, essendo peggiorato lo stato di salute di Angela, il medico l'aveva fatta ricoverare nella casa di cura sottoponendola a «terapia non meglio specificata».
Il 27 febbraio le condizioni della ragazza, sottoposta ad esami di routine, erano peggiorate. Nonostante questo, secondo i familiari, il medico avrebbe continuato a dire che gli esami erano perfetti ed avrebbe parlato di depressione della ragazza.
Sabato scorso, la giovane - è sempre il racconto dei familiari - ha iniziato a stare ancora peggio ma il medico avrebbe detto che si trattava solo di un capriccio.

QUERELA SPORTA DAI PARENTI………….

Cronaca di una morte annunciata (da Calabria Ora del 6 marzo 2008)

Di seguito la querela sporta dai parenti di Angela Scibilia, pubblicata da Calabria Ora...........................

L’anno 2008, addì 03 del mese di marzo in Cinquefrondi, presso gli uffici della stazione carabinieri, alle ore 21.35 avanti a noi sottoscritti (…) e (…) effettivi alla suddetta stazione dei carabinieri è presente il sign. Sibilla Saverio in oggetto generalizzato, il quale denunzia quanto segue………. “Sono il fratello di Scibilia Angela, nata il 03/04/1984. Mia sorella era spostata dallo scorso 18 agosto con Cutrì Domenico. Il 28 01/2008 mia sorella ha saputo di essere incinta, avendo preso delle analisi che si era fatta. Era piena di felicità così come tutti noi familiari, in quanto quello di essere madre era uno dei suoi più grandi desideri. Per la gravidanza aveva deciso di farsi assistere dal dottore (…) medico che lavora presso la struttura Villa Elisa di Cinquefrondi. Con lui si era già sottoposta a visita medica e quindi era a tutti gli effetti una sua paziente. Verso la metà di febbraio, mia sorella ha iniziato ad avere dei conati di vomito, aveva avvisato il suo medico. Lui la rassicurava dicendole che era normale, anzi che più vomitava meglio era per la gravidanza. Fattasi forza continuava la gravidanza stessa, fino al 25/02/2008 quando è andata al secondo controllo. In quest’occasione gli doveva esibire alcune analisi di routine, richieste proprio dal dottor (…). In queste analisi la suocera di mia sorella, Morabito Gioconda gli faceva presente, avendo visto in anteprima gli esiti, e confrontati con i valori di riferimento, che i valori della glicemia erano molto alti. Il medico per come narratomi dai miei parenti, dopo aver guardato con sufficienza tali esiti, diceva “Non tengo conto di queste analisi, poiché secondo me sbagliate”. .Preciso, sempre per come riferitomi dai miei familiari, che in ogni caso non richiedeva la ripetizione degli stessi. Tornata a casa ed appreso di tale mancata richiesta, decidevamo di ripeterli, dopo due giorni. Prima che passassero tali due giorni, per la precisione il giorno successivo alla visita mia sorella si è sentita molto male, vomitando per tutto il giorno di continuo. Mia sorella ha chiamato il suo medico. E lui le ha detto di andare subito in clinica per ricoverarsi, che con lui si sarebbero visti la mattina successiva. Mia sorella ha seguito prontamente le prescrizioni mediche e la sera stessa si è ricoverata. Appena arrivata le hanno subito applicato una flebo. La mattina successiva le hanno fatto dei prelievi ed all’esito il dottor (…) riferiva che gli esiti di tali esami erano tutti perfetti. Al secondo giorno di ricovero con le terapie applicategli mia sorella iniziava a vomitare di meno, ma contestualmente andava via via perdendo le forze. Oltre a ciò mia sorella lamentava un forte forte bruciore alla bocca, ed andava di continuo in bagno ad urinare. Tenete presente che durante una delle mie visite avevo modo di constatare che ogni 10 minuti circa andava al bagno. La suocera di mia sorella chiedeva al medico i motivi di tali sintomi nuovi ed il medico rispondeva che questo era l’effetto della flebo. A.D.R: Ogni giorno che passava mia sorella si indeboliva sempre di più ed ogni richiesta di noi familiari il medico e mi riferisco al dottor (…) questi rispondeva a me, alla suocera di mia sorella, a mia sorella stessa, a mia madre che Angela era una ragazza viziata, coccolata, e che stava andando in depressione. Le continue sollecitazioni a prendere provvedimenti fatte al dottor (…) portavano ad un irrigidimento del suo atteggiamento nei nostri confronti che sinceramente eravamo preoccupati per il continuo peggiorare di mia sorella, tanto che quel medico cacciava dalla stanza la suocera di mia sorella dicendo che parlava molto. In quest’occasione mia sorella una volta rientrata sua suocera, le confidava che il dottore l’aveva ripresa in maniera molto brusca, dicendole di non chiamarlo più, perché non sarebbe più venuto perché a suo giudizio era solamente depressione. A.D.R Ieri mattina vi era mia madre ad assistere mia sorella Angela è svenuta per ben due volte. Per alzarsi aveva bisogno di essere sorretta da due persone ed appena si alzava sveniva. Il suo medico ha deciso di farle un’ecografia e per fare tale esame Angela è stata portata con la sedie a rotelle. Ieri mattina in ogni caso caso il suo medico decideva anche di sospendere la terapia farmacologia poiché Angela iniziava a delirare pronunziando frasi strane. Il medico a nostra esplicita richiesta circa i motivi di tali frasi pronunziate diceva che poteva essere l’effetto di qualche farmaco. Ieri pomeriggio, la suocera di mia sorella è andata in clinica per fare un turno di assistenza, e l’ha trovata molto deperita, con un respiro ansimante, come se le mancasse l’aria. A questa scena assisteva anche mia sorella, oltre che mio cognato, il marito di Angela, la suocera ha chiesto un termometro e mia sorella non sopportava neppure che le misurassero la temperatura. Faccio presente per come narratomi dalla suocera di mia sorella che ha tenuto il termometro due secondi e già la temperatura era salita a 38°. La suocera di mia sorella chiamò l’infermiera facendo presente quanto accadeva e chiedendo di far venire il medico. L’infermiera torna con due compresse di tachipirina da 500 mg e solamente poi veniva il dottor (…) asserendo che per lui 38° non era febbre. Preciso che mia sorella non riusciva a prendere le compresse, e quindi mio cognato è andato in una farmacia a prendere o le supposte o le gocce. In questo frangente è arrivato il me- dico (...) e sua suocera diceva al medico che la nuora delirava pronunziando frasi di morte. Lui rispondeva alla presenza dell’altra mia sorella e di mia madre “E’ depressa, domani facciamo di nuovo le analisi perché quelle scorse erano perfette, e poi ve la portate a casa che forse a casa si riprende”. Detto ciò si girava da mia sorella Angela, e dandole dei buffetti le diceva” Angela ti devi riprendere perché sei solo depressa così distruggi anche chi ti sta intorno”. Mia sorella cercava di rispondere ma riusciva solamente a biascicare qualche parola. Il dottor (…) aggiungeva rivolgendosi all’infermiera presente che in serata dovevano farle mezza fiala di sedativo così avrebbe riposato ed il giorno successivo sarebbe stata meglio. La suocera di mia sorella continuava a dirgli cosa dovevano fare per la febbre ed il medico gli rispondeva che se i parenti dovevano fare i medici era inutile che ci rivolgessimo a lui. Dopo di ciò se ne è andato… AD.R. Dopo una decina di minuti Angela iniziava a peggiorare, socchiudendo gli occhi, come appisolandosi, e mia sorella la accarezzava. Angela ha avuto un sussulto, aprendo gli occhi strabuzzandoli ed avendo uno scatto nervoso con la bocca, per poi richiudere gli occhi e da quel momento non si è più mossa. La suocera di mia sorella ha suonato il campanello, ed immediatamente è giunta un’infermiera che appreso dell’accaduto e dietro esplicita richiesta della suocera cercava di chiamare il dottore (…). Questi a dire dall’infermiera era già andato via, e quindi veniva un altro dottore (…), unitamente all’anestesista. La suocera di mia sorella, presa dall’estrema angoscia guardava l’infermiera e le diceva”avete visto che mi avete ammazzato la figlia” . Questa rispondeva “io sono solo un’infermiera”. In questo frangente provvedevano a portare l’apparecchio per la glicemia, non potendo però rilevare il dato in quanto lo stesso andava fuori scala. Non capendo che stava in coma hanno iniziato ad essere presi dal panico e hanno incominciato a chiedere se soffriva di attacchi epilettici od attacchi nervosi. Mentre l’infermiera metteva una nuova flebo, il medico portava la barella in camera, contattando nel frattempo Polistena. Quell’ospedale ha detto che non vi era posto in rianimazione e la clinica ha chiamato il 118, litigando con vari medici per capire chi la doveva prelevare. Preciso che in questo frangente non hanno applicato l’ossigeno, per buoni 40 minuti, aspettando l’ambulanza da Gioia Tauro, nonostante li supplicassi di utilizzare l’ambulanza della clinica. ADR: Il 118 ha preso mia sorella ormai quasi cadavere e la trasportavano al pronto soccorso di Polistena. Ivi giunti ci si rendeva conto che la casa di cura “Villa Elisa” non aveva fornito la cartella clinica di mia sorella. La cartella, o meglio fotocopia della stessa, è venuta a ritirarla il suocero di mia sorella, direttamente in clinica. ADR: la reazione dei sanitari di Polistena, credo quelli della rianimazione poiché intubavano la ragazza, era quella di estremo stupore, sentendoli dire “ma come è stato possibile ridurla in questo stato”. ADR: mia sorella è arrivata con 41° di febbre e 1065 di glicemia. ADR: I medici della rianimazione erano esterrefatti della circostanza che nessuno si fosse accorto della glicemia alta. Preciso che il medico del 118, non avendo la cartella clinica parlava con il dottore (…) e si lasciava scappare che era in evidente imbarazzo ADR: Stasera, verso le 19, mia sorella è purtroppo spirata. Con il presente atto chiedo la punizione dei responsabili dei reati che si ravvisano nei fatti su esposti. ADR: vi confermo che mia sorella non soffriva di alcuna malattia, era sana come un pesce. ADR: non ho altro da aggiungere e o dichiarare.

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12/04/2008 18:58

Codice di Deontologia Medica CAPO 1

Indipendenza e dignità della professione
Art. 5 Compito del medico è la difesa della vita, della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza nel rispetto della dignità della persona umana senza discriminazioni di età, di razza, di religione, di nazionalità, di condizione sociale; di ideologia politica e di qualsiasi altra natura in tempo di pace come in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali il medico opera.

Regole generali di comportamento
Art. 26 Il medico deve garantire al paziente impegno e competenza professionale. Egli deve affrontare i problemi diagnostici con il massimo scrupolo, dedicando al paziente il tempo necessario a un sereno colloquio e a un corretto esame obiettivo, avvalendosi delle indagini collaterali appropiate e necessarie. Nel rilasciare le prescrizioni terapeutiche deve curare che siano ben comprese e per quanto possibile controllare che siano correttamente eseguite. Il medico che si trova di fronte a situazioni cliniche alle quali ritenga di non poter provvedere efficacemente deve proporre al paziente l' intervento di adeguate competenze.

Art. 28 Il medico ha il dovere di assicurare al paziente la continuità delle cure. Egli deve compiere personalmente le prestazioni mediche e informare il paziente della sua eventuale sostituzione. Questa non deve, comunque, assumere il carattere dell' appalto e del subappalto di clientela e deve essere affidata a collaboratori di competenza adeguata.

Art. 32 Il medico non può abbandonare il malato ritenuto inguaribile, ma deve continuare ad assisterlo anche al solo fine di lenirne la sofferenza fisica e psichica, di aiutarlo e confortarlo.

Ecco cosa cercano i pazienti che si affida ai medici......peccato che degli incompetenti vanificano quanto fatto da professionisti seri e capaci.
OFFLINE
Post: 47
Sesso: Maschile
22/04/2008 12:43

Mi viene in mente una bellissima frase da V for Vendetta: "Se cercate i colpevoli di tutto questo, non dovete fare altro che guardare in uno specchio".
La malasanità siamo noi, così come siamo malgoverno, corruzione, incidenti stradali per velocità eccessive/folli, e tante altre cose.
L'indignazione per le cose che vanno male è lecita solo se facciamo anche qualcosa per rimediare. Con le sole parole nessuno ha mai costruito nulla ;-)
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